La pesca in kayak è una delle esperienze più immersive e appaganti per chi ama il contatto diretto con la natura. Ma ogni ambiente ha la sua personalità, e pescare in un lago o affrontare le onde del mare aperto richiede scelte diverse, a partire dal kayak, fino all’ultimo accessorio che decidi di portare a bordo.
In questa guida ti portiamo alla scoperta delle principali differenze tra la pesca in acqua salata e in quella dolce, spiegando quali kayak sono adatti nei due ambienti e come costruire la tua attrezzatura su misura ed in modo funzionale, sicuro e intelligente.
Pesca in acqua salata
Affrontare il mare in kayak è una scelta più tecnica, spesso più impegnativa, ma anche incredibilmente gratificante. Il mare è imprevedibile, vivo, pieno di energia. In questi casi il kayak da pesca deve garantire protezione, robustezza e capacità di affrontare correnti, onde e lunghi tragitti.
Caratteristiche del kayak per pescare in mare
Il kayak da pesca da mare deve essere lungo, solido e affusolato. Lo scafo deve tagliare le onde e garantire direzionalità. Il bordo libero è più alto per evitare che l’acqua entri facilmente, e i materiali sono rinforzati per resistere alla salsedine: polietilene ad alta densità, bulloneria in acciaio inox, componenti anodizzati, guarnizioni stagni.
Il sistema di propulsione a pedali è essenziale per affrontare lunghe distanze, mentre l’uso del motore elettrico è sempre più diffuso tra chi vuole spingersi ancora più lontano senza alcuna fatica.
L’attrezzatura necessaria
Per la pesca in mare l’attrezzatura è più completa e strutturata. Sono necessari: canne resistenti, ami resistenti, batteria stagna, ecoscandaglio, luci di segnalazione, ancora galleggiante, giubbotto salvagente, fischietto e coltello multiuso.
Ogni cosa deve essere ben fissata, impermeabilizzata e facilmente raggiungibile.
Pesca in acqua dolce
Pescare in un lago, in un fiume o in un canale significa immergersi in un ambiente più protetto e tranquillo. Spesso si tratta di spazi silenziosi, ideali per chi ama pescare con calma, osservando ogni segnale e muovendosi con attenzione.
Qui il kayak deve essere leggero, agile e silenzioso, in grado di raggiungere le aree di pesca senza disturbare i pesci.
Caratteristiche del kayak per pescare in acqua dolce
Il kayak per la pesca in acqua dolce deve essere compatto, stabile e maneggevole. La forma dello scafo tende ad essere piatta o leggermente a V per favorire sia la stabilità che la direzionalità.
La propulsione con il sistema a pedali è essenziale anche in acqua dolce, poiché consente di percorrere lunghe distanze senza disturbare i pesci, e di avere le mani libere per la gestione della canna, dell’ecoscandaglio o altro.
L’attrezzatura necessaria
L’allestimento generalmente è essenziale ma funzionale. Bastano una cassetta per esche e terminali, 2 o 3 portacanne, un ecoscandaglio compatto e una piccola ancora. Il tutto organizzato per restare leggero e veloce.
I kayak da acqua dolce sono spesso meno accessoriati e più semplici nella costruzione, ma proprio per questo pratici e immediati
Prendersi cura del kayak
Dopo ogni uscita in mare
Dopo ogni sessione di pesca in mare è necessario un lavaggio approfondito con acqua dolce, assicurarsi di lavare bene lo scafo, le viti, gli accessori e gli ingranaggi. Poi si devono asciugare accuratamente e lubrificare le parti mobili. Una buona manutenzione prolunga la vita del kayak e garantisce prestazioni sempre ottimali.
Dopo ogni uscita in acqua dolce
La manutenzione dopo l’uscita in acqua dolce è più semplice. Basta lavare bene il kayak con acqua dolce, asciugarlo e riporlo in un luogo asciutto.
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